Per commercio su area pubblica s’intende la vendita di merci al dettaglio su porzioni di aree di proprietà pubblica.
L’esercizio dell’attività è subordinato al possesso di una autorizzazione amministrativa, connessa a concessione di posteggio, che può svolgersi su mercati quotidiani o periodici, su posteggi isolati o a rotazione, su fiere e riunioni straordinarie di persone, ovvero in forma itinerante (compresa la vendita a domicilio).
Si tratta quindi di una attività complessa, mobile sul territorio, che investe contestualmente le amministrazioni locali e le imprese le quali uniscono ed integrano le diverse forme di attività.
Per dare un’idea delle attività e del peso economico del commercio su aree pubbliche, bastano pochi dati: il 52% degli italiani sopra i 24 anni infatti compra regolarmente nel mercato giornaliero o periodico ed il 46,4% lo fa perché trova prezzi più convenienti: lo rileva l’indagine Format Research di maggio 2022.
Così, con oltre 165.549 imprese attive (dati del 30 dicembre 2022) e circa 330.000 posti di lavoro, il commercio ambulante rappresenta oltre un quinto delle imprese commerciali: dunque un pilastro del settore, al fianco dei negozi fissi e della grande distribuzione. Il 95% di queste attività è inoltre costituito da microimprese individuali, secondo la valutazione di Unioncamere – InfoCamere.
Complessivamente, le concessioni che riguardano i singoli posteggi dei mercati, sono circa 400.000; ed oltre a rappresentare, come abbiamo già detto, un quinto del dettaglio nazionale, il commercio su aree pubbliche si rende un servizio essenziale di prossimità tanto nelle città quanto nei piccoli centri, spesso trascurati dalla distribuzione: creando occasioni importanti per la comunità e per la valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni locali.